Quel sostegno negato ai disabili

Egregio Signor Presidente del Consiglio,

il Coordinamento Nazionale, composto da 80 Associazioni che in Italia si occupano di persone con sindrome di Down, ha appreso dal Corriere della Sera (articolo del 20 dicembre, a firma di Gian Antonio Stella) che all’ultimo momento è stato tolto dalla Legge Finanziaria l’emendamento che prevedeva che la pensione di reversibilità dei genitori fosse concessa anche alle persone con Sindrome di Down che lavorano (spesso part-time e in numero estremamente esiguo).

Il fatto ci ha molto stupito e fortemente rammaricato dal momento che per quanto appreso, il provvedimento, di provenienza governativa, aveva ottenuto il via libera anche dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, previa individuazione della relativa copertura da parte della Ragioneria Generale dello Stato. La copertura necessaria è di 1,5 milioni di euro l’anno, una cifra non certo rilevante per il bilancio dello Stato impiegando la quale, tuttavia, per le persone con Sindrome di Down si creerebbero enormi benefici.

Già nel 2000 la richiesta sulla reversibilità era stata presentata in Senato tra i punti di una proposta di legge di iniziativa popolare, supportata da 98.000 firme e sostenuta fortemente dalle famiglie, poiché il diritto in oggetto migliorerebbe il livello minimo di sussistenza e, conseguentemente, la qualità di vita delle persone con Sindrome di Down adulte che si trovano ad affrontare la drammatica situazione della perdita dei genitori.

Il Coordinamento Nazionale auspicava che questa Finanziaria – che ha più volte affermato volersi occupare di «equità» e delle fasce più deboli e meno tutelate della società – vedesse finalmente accolta una richiesta da così lungo tempo attesa. Sollecitiamo pertanto un Suo intervento affinché il provvedimento – di entità peraltro modesta – possa essere inserito nel cosiddetto decreto «1000 proroghe» che il Consiglio dei Ministri varerà a fine anno.

Confidando nel Suo sostegno e nel Suo interessamento, Le inviamo i più cordiali saluti e i migliori auguri di un Felice e Santo Natale.

per il Comitato di Coordinamento Giuseppe Cutrera e Franca Bruzzo

Questa lettera aperta dei famigliari delle persone Down, così dignitosa e sobria in un’Italia in cui troppi strillano, insultano e minacciano sfracelli se vengono toccati nei loro interessi spesso ridicoli in confronto a quelli feriti in questo caso, deve fare riflettere. Tutti. A partire dal presidente della Commissione Bilancio di Montecitorio Lino Duilio, dal relatore della Finanziaria Michele Ventura e da quanti portano la responsabilità politica di avere «sfilato» dalla legge il provvedimento in favore dei disabili così da spendere in altre faccende i soldi appositamente recuperati da Tommaso Padoa-Schioppa. Per carità, contrariamente a quanto teorizzava Giulio Andreotti (“a pensar male si fa peccato ma quasi sempre si indovina”), ci rifiutiamo di immaginare che quei denari siano stati spostati per accontentare clientele o collegi elettorali. Ma fatichiamo a ipotizzare un uso più urgente e necessario dell’assistenza ai disabili. E a questo punto per il governo, per la sinistra, per il Paese, è una questione di onore: aiutare i disabili è un impegno serio o sono solo bla bla bla?

Gian Antonio Stella

Il Corriere della sera, Domenica 23 dicembre 2007, pag. 13, La lettera

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